La Voce di San Teodoro – gen/feb 2005 – ANNO 7 - N.1
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LA CENTRALE ENEL SOTTO LA LANTERNA:
UNA PRIORITA’ NAZIONALE

Oggi che sono appena entrati in vigore i nuovi limiti europei sulla qualità dell’aria, emerge con forza il problema della presenza della centrale a carbone sotto la Lanterna di Genova, un impianto obsoleto, tanto da poter essere considerato un vero e proprio esempio di archeologia industriale.


Un recente rapporto realizzato dall’APAT sui principali centri urbani italiani ha dimostrato come a Genova abbiano una pesante incidenza sull’inquinamento atmosferico gli impianti industriali: l’altoforno di Corniglianoe la Centrale Enel.
La vicenda di Cornigliano sembra finalmente avviata ad una soluzione vicina, mentre fitte nubi permangono sul superamento della Centrale Enel.
Tutti gli strumenti urbanistici della città di Genova prevedono con chiarezza l’incompatibilità della Centrale con il territorio: si tratta ora di dare loro concreta attuazione.


Il Ministero dell’Ambiente nel 2001 asseriva che la Centrale Enel avrebbe dovuto essere chiusa entro il dicembre 2002 e che, se avesse voluto permanere, avrebbe dovuto sottostare ad una procedura di V.I.A. (Valutazione Impatto Ambientale) nazionale: ebbene, oggi la Centrale Enel è in funzione e nessuna procedura di V.I.A. è stata attivata.
Il sottoscritto, fin dal suo insediamento, nel giugno 2002, ha segnalato formalmente questo aspetto al Ministro dell’Ambiente e, nonostante numerosi solleciti, l’ultimo dei quali avvenuto lo scorso novembre, nessuna risposta è pervenuta in merito.
Ora l’Enel ha chiesto di poter utilizzare anche biomasse come combustibile nella Centrale di Genova: il Ministero dell’Ambiente ha finalmente riconosciuto come, a questo punto, trattandosi di modifica produttiva, occorra avviare una procedura di V.I.A.
Sono convinto che questa procedura, estesa alla Centrale nel suo complesso, NON possa dare esito positivo.


Credo comunque che, come già fatto dal Comune di Genova, la vicenda della Centrale Enel debba essere considerata prioritaria dalla Regione Liguria che ha, tramite l’approvazione del Piano Regionale di Risanamento e Tutela della Qualità dell’Aria, gli strumenti per risolverla.
Occorre infine che gli Enti locali genovesi, con l’appoggio della Regione, pongano questo problema con forza sul tavolo del Governo perché diventi una priorità nazionale.

Luca Dallorto
Assessore alle Politiche Ambientali del Comune di Genova
Partito dei Verdi

 

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