Tempesta di pensieri

A volte, mi piace fare un esercizio conosciuto come la “tempesta di pensieri”, in voga nelle tecniche di gruppo per recuperare pensieri in libertà e ricondurli ad una discussione precisa.
Allora ho utilizzato il tempo percorso con il treno linea Genova- Sestri Ponente e viceversa; argomento: cosa e’ successo in questi ultimi mesi in Italia e dintorni.
Avevo solo l’imbarazzo della scelta e la prima cosa che mi è tornata in mente, è stato il periodo prima dell’inizio della guerra .

Ero e sono convinto della sua inutilità , per questo ho acquistato la “mitica bandiera” esponendola bene in vista.
La guerra è comunque scoppiata, mi hanno cercato di convincere che era giusta, che non era una scusa degli americani per il petrolio, anzi, ad un certo punto ho anche avuto paura.
Mi cercavano di convincere che chi si opponeva, era un filo dittatore, ed il pacifismo un arma per mettere in difficoltà il mio paese.
Specialmente quando anche un articolo della Costituzione Italiana è stato platealmente ignorato, ho pensato che forse era il caso di toglierla quella bandiera, chissà che non mi considerino un sovversivo….
Poi ha prevalso la voglia di non cedere…Ho aspettato con ansia la notizia che le armi tanto crudeli del regime combattuto fossero ritrovate: erano state lo spettro che mi ha accompagnato per settimane ed invece……l’unico timore l’ho avuto leggendo della epidemia della Sars, da un altro continente e per una altro scherzo del destino.
Mi sono quindi preparato al 25 Aprile, festa della Liberazione e anche in questo caso, ho vissuto un momento di confusione.

La Liberazione dal fascismo, diventa la liberazione dell’Iraq, ed i canali d’informazione, mi hanno spiegato che questa celebrazione e’ superata, infatti, anche le massime cariche dello Governo demandano al Presidente della Repubblica gli incontri pubblici .
Ma come, ho sempre pensato che il 25 Aprile fosse un cardine, un momento per non dimenticare la nostra storia, per ricordare lo sforzo che i nostri nonni hanno fatto per consegnarci un paese libero…
Ma tutto viene superato, il 27 aprile è vicino, mi vedo prepararmi per il referendum; ho avuto difficoltà ad informarmi, ma mi sono fatto un idea e andro’ a votare , prendendo una posizione.
Mi sforzo di chedere a chi conosco di prendere posizione, perchè e’ giusto farsi un’idea e schierarsi, specialmente con una votazione.
Mi raggelano anche su questo!
I vertici della chiesa diocesana, mi spiegano l’importanza che il referenum non passi, mi viene di pensare che si schierino con un no deciso, ed invece mi prospettano l’astensione, la non scelta, motivandola come un’opportunità politica.
Vivo attraverso i giornali la fine del processo SME, non sono molto sicuro, ed invece il verdetto mi spiazza.
La giuria, ha scelto, condannando tutti gli imputati meno uno. Subito la replica delle alte cariche del governo che considerano il verdetto come un affronto alla persona, un atto da condannare, una situazione da riordinare a causa di una magistratura incapace, anzi , quasi golpista.
Penso di non aver capito e ne ho la certezza la sera dopo, quando uno dei condannati (Previti) si presenta ad una trasmissione televisiva della TV di stato.
Mi motivano il fatto spiegandomi che il caso riguarda solo gli indagati e lui non lo è piu’…..
Passo quindi a seguire le ulteriori notizie sul caso e mi spiegano che sarebbe meglio non attaccare il nostro premier, anzi sarebbe giusto ringraziarlo per i servigi fatti allo Stato e comunque, sarebbe piu’ opportuno rimandare tutto a dopo il mandato.
A questo punto sono preoccupato, mi chiedo quali situazioni il mio paese vivrà nei prossimi mesi e cerco di capire quali siano le forze politiche che mi possano ridare fiducia, spiegando l’importanza ed il valore della gestione delle cose pubbliche, prospettando una via da seguire e convincendomi che la politica e’ al servizio del cittadino e non viceversa…..
Ho cercato in questa ridda di pensieri di focalizzare qualche cosa di importante che mi convinca che esiste una alternativa, non ci sono riuscito.
E’ sicuramente un mio limite, spero di colmarlo.
Nel frattempo, continuo a tenere esposta la mia bandiera della Pace, convincendomi sempre piu’ che la Pace non e’ solo assenza di guerra, ma e’ anche Giustizia, Lavoro, certezza di una vita giusta, Diritti dell’uomo che spesso non si sposano con i progetti politici.

Giuseppe Turiziani
 

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