Bollettino africano di Michele Ferraris & Laura Di Pietro- 03/luglio/2005

ciao a tutti
finalmente avete più caldo di noi,
infatti siamo entrati nella stagione delle piogge e fa un pò più fresco...

due settimane fa sono andato in missione al nordest, al confine sol Sudan, a visitare tre centri che sono sede di un progetto sanitario, poichè la distanza è superiore ai 1500km e ci vorrebbero 4/5gg di macchina, il viaggio lo si fa con un piccolo aereo a 4 posti, si vola a 3/400 mt di altezza, si fa scalo al primo centro a 2ore e mezzo, pieno di benzina e poi ancora 1ora e qualcosa, si atterra in piste ricavate tra gli alberi e in terra battuta, prima dell'atterraggio si fa un passaggio a bassa quota per fare scappare gli animali...

nelle 4 ore di volo si vede solo verde, tantissimo verde e qualche raro villaggio al nord sono quasi tutti musulmani e cambia il modo di vestire, di mangiare (meno centrafricano) e si incomincia a vedere la sabbia, nel centro intermedio invece c'è un verde esagerato e si vive a contatto con gli animali, accanto alla casa dove dormivo passavano gazzelle e scimmie

il pilota, un signore di 60 anni, molto in gamba e simpatico, ogni qualche mese fa il volontario per ASF (Aviation Sans Frontières) con i piloti si convive per i giorni del viaggio e sono in genere tipi originali

sarebbe stato tutto perfetto se non mi fosse venuta la malaria la sera del primo giorno...
per fortuna avevo la cura dietro e l'ho iniziata prontamente, son dovuto però rimanere molto tempo fermo in casa senza energie se non quelle per leggere, al punto che ho finito il mio libro, ho letto quello del mio compagno di viaggio (un libro di Emanuele Severino, che posso immaginare chi tra i miei amici lo conosca) che penso mi abbia fatto aumentare la febbre e addirittura stavo, per la disperazione del non far nulla, iniziando a leggere un romanzo di Ken Follett in francese!


le partenze in aereo sono sempre alle 6/7 del mattino per evitare il brutto tempo, il quarto giorno stavo un pò meglio, alle 600 eravamo pronti ma il clima no, finalmente alle 12 siamo partiti ma alle 13 siamo dovuti atterrare presso un villaggio con pista per far passare un temporale, purtroppo la pista distava 2km dal villaggio e andata/ritorno fanno 4, alle 15 siamo ripartiti dopo che dalla capitale avevano comunicato il cielo libero, forse alla stazione meteo c'era un non vedente, fatto è che abbiamo volato 1 ora e mezzo tra scrosci d'acqua e fulmini, e sembrava di essere sul Tagadà (per chi si ricorda cos'è) all'arrivo avevo 40 di febbre e sono stato fuori uso per una settimana

anche se piuttosto provante è stato un viaggio affascinante (ho allegato alcune foto zippate, solo 500kb..) nel frattempo Laura era in una delle sue missioni, stavolta di 12gg, ci sentivamo e mi curava per radio e quando è arrivata a casa mi ha preso in cura, io ridotto al minimo lei stanca morta = sembravano due ospiti di Villa Serena!

ora siamo tornati in forma, lei è nuovamente a nord ed io nei miei giri locali, un scoperta piacevole della malattia e che si percepisce un forte senso di solidarietà nel gruppo di lavoro (siamo 11 espatriati tra i 26 e 35 anni e due adulti); infatti le visite e le forme di aiuto sono state costanti, ci si sente un pò come in famiglia e quando si riesce per strada, molti locali che neanche si conoscono sanno già che sei stato male e si informano sulla salute!

a proposito di salute e sanità avremmo un bel raccontino da fare ma lo rinviamo alla prossima volta, ci servono ancora due o tre sedute di autorilassamento prima di esternarlo

un caro saluto a tutti
e buone vacanze per chi le farà
michele e laura